Maria Teresa Agnesi

Maria Teresa Agnesi, donna pioniera in un mondo di compositori.

Maria Teresa Agnesi è nata a Milano il 17 ottobre 1720 ed è la terza figlia di Pietro Agnesi Mariani e Anna Fortunata Brivio. Nata in una famiglia privilegiata, ebbe modo, con la sorella Maria Gaetana, di approfondire discipline fino ad allora appannaggio quasi esclusivo degli uomini.

Teresa mostrò, da subito, una particolare propensione alla poesia e alla musica, e si affermò fin da giovanissima come valente cembalista, compositrice e cantante. Nel 1735 aveva già composto vari brani strumentali e lavorava a un oratorio. Maria Gaetana si dedicò alle scienze ed in particolare alla matematica.

Grazie aagli incontri accademici organizzati presso la casa paterna, le due sorelle furono notate dagli intellettuali milanese contemporanei. Charles de Brosses, illustre viaggiatore, fu invitato a casa Agnesi il 16 luglio 1739 e descrisse all’amico Bouhier l’incontro con Maria Teresa con le seguenti parole:

Mi hanno fatto entrare in un salone grande e bello dove c’erano trenta persone di tutte le nazioni d’Europa disposte in circolo, e la signorina Agnesi seduta da sola con la sorella minore su un canapé […] Dopo la conversazione la sorellina suonò al clavicembalo, quasi fosse lo stesso Rameau, brani di Rameau e altri composti da lei stessa, e cantò accompagnandosi da sé.

Maria Teresa Agnesi brillò quindi come clavicembalista: la sua bravura la fece paragonare al più celebre virtuoso del tempo: Rameau. La sensibilità letteraria oltre che musicale portò Maria Teresa a comporre diversi drammi musicali che ebbero un discreto successo.

Una ricca produzione

Agli anni fra il 1747 e il 1752 risalgono la cantata Il ristoro d’Arcadia, dedicata al ministro Gian Luca Pallavicini (la musica è andata perduta); le opere Sofonisba – offerta all’imperatore Francesco I per l’onomastico della consorte Maria Teresa d’Austria – e Ciro in Armenia, dedicata a Federico Augusto di Sassonia, re di Polonia. Alla corte di Dresda la musicista offrì anche una serie di Arie da camera, dedicandole alla principessa Maria Antonia Walpurgis.

Il conte G. Riccati scriveva da Treviso il 4 settembre 1750 alla sorella Maria Gaetana per ottenere dall’Agnesi qualche composizione da porre come esempio in un suo trattato di contrappunto, e nella lettera di ringraziamento del 23 sett. 1750 alla stessa Maria Teresa per le bellissime arie e cantate inviategli egli esprime su codeste composizioni un giudizio critico abbastanza preciso e che, a detta di L. Anzoletti, è anche l’unico finora sulla vasta produzione dell’Agnesi rimasta tutta manoscritta e in gran parte perduta.

Nel 1752 aveva composto un altro melodramma, Nitocri. Quell’anno segnò un punto di svolta nella sua vita: in marzo morì improvvisamente il padre, che nel 1740 era divenuto feudatario di Montevecchia e, poco dopo,  il 13 giugno 1752 Maria Teresa sposò Pietro Antonio Pinottini, ma, senza figli, continuò la sua attività di clavicembalista e compositrice. In vari manoscritti musicali dell’epoca la compositrice è indicata come Agnesi Pinottini.

Successivamente, nel 1755/56 scrisse il Re Pastore adattando il famoso libretto di Metastasio. Negli anni successivi, alla ricca produzione musicale corrispose l’alta considerazione da parte del mondo intellettuale: nel 1756 Pietro Domenico Soresi, appartenente come lei e Gaetana alla milanese Accademia dei Trasformati, le dedicò cinque Cantate per musica in versi.

Maria Teresa Agnesi dal 1766

Il 9 maggio 1766, nell’ambito delle cerimonie milanesi per il fidanzamento di Maria Ricciarda Beatrice d’Este con Ferdinando d’Austria venne rappresentata L’Insubria consolata composta per l’occasione da Teresa; due anni dopo, la sua serenata Ulisse in Campania, celebrativa del matrimonio di Ferdinando IV di Borbone con Maria Carolina d’Asburgo, fu messa in scena a Napoli. Nello stesso anno un suo breve Minuetto per cembalo conobbe l’onore della stampa, inserito nella raccolta Hamburger Unterhaltungen.

Presenza costante alla corte del conte Firmian, Teresa Agnesi partecipò come invitata alla serata del 7 febbraio 1770 in onore del quattordicenne Wolfgang Amadeus Mozart insieme ad altri protagonisti della Milano teatrale e musicale.

Questa occasione rappresentò il suo canto del cigno. Iniziò per lei un periodo difficile, irto di ristrettezze economiche e vicissitudini di carattere legale; non le mancò il sostegno dei pochi familiari ancora in vita: alla sorella più giovane, Paola, sono indirizzate le ultime lettere piene di gratitudine. Vedova dal 1792, Teresa morì a Milano il 19 gennaio 1795; le dignitose esequie, pagate dal fratello Giuseppe, vennero celebrate nella parrocchia di San Babila a Milano.

Teresa Agnesi è dilettante per ruolo sociale, ma padroneggia con maestria professionale le forme e i procedimenti della composizione; dispone di un lessico tecnico completo, dal quale trae di volta in volta gli elementi più adatti allo stile prescelto. Si distinse, nonostante la scarsa considerazione del genio femminile, tra compositori uomini, per originalità e perseveranza. Oltre alle citate opere teatrali e da camera, ha lasciato un cospicuo corpus di composizioni destinate alla tastiera, compresi alcuni concerti con accompagnamento di archi.

La scelta di intitolare l’orchestra

La scelta di intitolare e dedicare l’Orchestra alla cembalista e compositrice Agnesi, nasce principalmente dalla scoperta di alcune sue opere, avvenuta per mano di un membro prezioso dell’orchestra. Da subito affascinati dalle musiche e dalla storia dell’Agnesi, e soprattutto per la vicinanza tra Merate e Montevecchia, luogo in cui si trova Villa Agnesi, la scelta è stata naturale.

Affascinava anche il fatto che l’Agnesi non fosse molto conosciuta e, così come l’orchestra si impegna ad educare, oltre che intrattenere il proprio pubblico, il dedicatre l’Orchestra è stata una sorta di opera di divulgazione di questa voce poco conosciuta.

L’Orchestra

L’orchestra ha eseguito, oltre ad un Minuetto, anche L’ Aria di Ulisse, dalla serenata de l’ Ulisse in Campania, in una trascrizione per orchestra e violoncello solo.

Il Festival

Ma è solo con la Quinta Edizione del Festival Agnesi, che l’intestataria ha avuto giustizia. Per la prima volta, il Festival ha portato la musica di Maria Teresa Agnesi in concerto in Villa Agnesi, nello splendido Parco del Curone presso il Comune di Montevecchia.

Infatti, in questo luogo incantevole, Elena De Simone, mezzosoprano, che ha compiuto un percorso di riscoperta della musica di Maria Teresa Agnesi, ha eseguito, accompagnata da Enrico Bissolo, al clavicembalo, alcune delle più importanti arie della compositrice milanese.

Il concerto, organizzato dal Festival sulla splendida terrazza di Villa Agnesi, ha suggestionato gli spettatori per la delicatezza delle musiche presentate unite alla splendida cornice in cui sono state eseguite e ha restituito alla musica di Maria Teresa Agnesi il suo palcoscenico d’elezione e ha permesso la riscoperta di un prezioso esempio di eccellenza del nostro territorio.